“Irrazionale, animalesco, eppure così preciso e puntuale.
Il mio istinto riesce sempre a sorprendermi.
Succede anche ora, mentre percorro i lunghi corridoi di questo hotel.
Un’oasi di pace, lusso e riservatezza alle porte della città. Distante pochi chilometri, che sembrano anni luce, dal pulsante e irrefrenabile caos della Medina.
Ho lasciato da poco la mia stanza, alla ricerca di un profumo preciso che non ho mai dimenticato.
Quel prezioso, inconfondibile e amabile sentore di legno ha ridestato i miei sensi.
Lo avverto ovunque, intorno a me: nell’aria che attraversa le grandi finestre, nell’atrio silenzioso del primo mattino.
Mi stuzzica e mi sfugge, non si lascia domare mai completamente.
Segue traiettorie imprevedibili, come farebbe un purosangue arabo che corre libero, senza sella e senza cavaliere.
Quel profumo, qui, in questo silenzio, torna di nuovo a sorprendermi e a conquistarmi. È qui.
Lo catturo e lo riporto con me. Prima che il mondo si risvegli.
E ora, nella mia stanza, con la mia essenza, accarezzo di nuovo la stessa ebrezza di un tempo. Che vorrei non finisse mai.“